Chiesa S. Giuseppe dei Teatini
Guida

I Chierici Regolari detti "Teatini"

I Chierici Regolari Teatini giunsero a Palermo nel1602, stabilendosi nella casa annessa alla Chiesa di Santa Maria della Catena. Successivamente ottennero l’antica chiesa di Sant’Elia nei pressi del piano della Corte Pretoria, la quale fu demolita assieme a molte costruzioni limitrofe avviando il cantiere della monumentale chiesa di San Giuseppe, progettata dall’architetto teatino
Giacomo Besio di Savona. Nel 1612 venne posta la prima pietra e i lavori terminarono nel 1645 e il 23 maggio 1677 venne solennemente consacrata. Durante tutto il secolo successivo proseguiranno i lavori dell’apparato decorativo. Nel 1943 i bombardamenti del secondo conflitto mondiale arrecarono danni ad una parte della navata centrale che venne successivamente ricostruita.
I segni dei bombardamenti sono visibili in alcune colonne della navata centrale che mostrano delle evidenti cicatrici.

Immagine ritraente i fondatori dell'ordine

La facciata

La facciata è in aggetto tra la concavità del cantone meridionale di Piazza Vigliena e il cantone opposto. Nel primo ordine,in una nicchia incassata tra lesene e architrave è collocata la statua di San Giuseppe opera di Baldassarre Pampillonia del 1738. Ai piedi della nicchia vi è lo stemma della corporazione dei Falegnami raffigurante l’ascia incoronata. Nel cantone destro denominato gergalmente “il quinto canto” vi è un altro ingresso, preceduto da ripidi scalini nel quale, nel secondo e terzo ordine vi sono le statue di San Gaetano da Thiene e di Sant’Andrea Avellino.

L'interno

Superato il sagrato,nella parete interna della controfacciata ,sono incastonate, speculari e simmetriche, due acquasantiere marmoree sorrette da angeli realizzate da Ignazio Marabitti e dal suo allievo Federico Siracusa.

Su di un piedistallo addossata alla parete a sinistra entrando vi è la statua marmorea della Madonna dell’Oreto, in origine venerata nell’omonimo monastero,opera di Domenico Gagini della fine del XV secolo.

La controfacciata è sormontata dalla cantoria con organo monumentale degli anni ’60-’70 del sec. XX, mentre i due organi barocchi posti alle estremità angolari provengono dalla chiesa del collegio massimo dei Gesuiti.

Acquasantiera chiesa san Giuseppe dei Teatini
Statua Madonna del Loreto - Chiesa San Giuseppe dei Teatini
Statua Madonna del Loreto
Organo maggiore

L’interno, a pianta basilicale e a croce latina, è suddiviso in tre navate sostenuta dalle monumentali colonne monolitiche in pietra di Billiemi.
La volta è affrescata da Filippo Tancredi con storie della vita di San Gaetano (1693)
contornata da decorazioni in stucco dorato. Gli affreschi del presbiterio sono dei pittori Andrea Carrera e Giacinto Clandrucci (sec. XVII) quelli della cupola, con la gloria e il trionfo dei Santi e Beati dell’Ordine, sono del fiammingo Guglielmo Borremans (1724).
Il pulpito, posizionato nella
quarta colonna sinistra della navata centrale, è in noce intagliato sormontato dall’allegoria della Fede con putti in legno dorato.

Piantina della chiesa

1 - CAPPELLA MADONNA DELLA PURITÀ

La cappella, rivestita da una decorazione fastosa di marmi, fu edificata nel 1681 per devozione del Padre D.Giuseppe Cicala, Arcivescovo di Messina. Qui è collocata la copia del quadro della Madonna della Purità il cui dipinto originale, opera di Luis de Morales, fu donato dal Padre Diego di Bernardo y Mendoza nel 1641 nella chiesa di San Paolo Maggiore di Napoli. La Madonna della Purità era stata proclamata nel 1647 patrona dei teatini, con la conseguente disposizione che ogni chiesa dell’Ordine le intitolasse un altare che doveva contenere una riproduzione di tale dipinto.

2 - CAPPELLA DELLA MADONNA DI TRAPANI

Nel 1623 il preposito della Casa Teatina di Palermo,Andrea Filangeri,concede il patronato della cappella a Fabrizio Gravina. La statua, raffigurante la Madonna di Trapani, è stata scolpita dallo scultore Carlo D’Aprile (1659) mentre le decorazioni scultoree che decorano la suddetta cappella sono di Gaspare Guercio e Bartolomeo Tagliavia. Gli stemmi posti nei pilastri appartengono alla famiglia Gravina Platamone.

3 - CAPPELLA DI SANT'ANDREA AVELLINO

Il sontuoso altare marmoreo del transetto destro è dedicato a Sant’Andrea Avellino. L’altare, decorato da un paliotto in marmo con bassorilievo raffigurante l’apparizione della Vergine a Sant’Andrea Avellino, è ad opera di Federico Siracusa (1800). Nella predella è collocato il bassorilievo con putti musicanti scolpito da Ignazio Marabitti (fine XVIII sec.). La pala d’altare, raffigurante la morte di San’Andrea Avellino, è dell’artista romano Sebastiano Conca(1736).Nella parete destra del transetto, in una nicchia, è venerato un gruppo statuario in cartapesta leccese della fine del sec. XIX, raffigurante il transito di San Giuseppe con la Madonna
e Gesù che bacia la fronte del padre agonizzante, realizzato con uno struggente realismo.

4 - SAGRESTIA MONUMENTALE

Dal lato destro della Cappella del Santissimo Crocifisso si accede alla monumentale Sagrestia, decorata prima del 1739,oggi adibita a sala espositiva dei preziosi paliotti in corallo e seta e delle suppellettili facenti parte del tesoro della Chiesa di San Giuseppe. Nell’altare vi è una tela raffigurante San Gregorio Taumaturgo Vescovo di Ponto. Gli armadi in noce sono stati intagliati dal frate Giuseppe D’Asta (XVIII sec.). Nelle pareti vi sono dodici medaglioni in stucco, realizzati da Procopio Serpotta, figlio d’arte del noto Giacomo, raffiguranti dodici Venerabili Padri teatini di questa casa palermitana. Sopra la porta vi è un bell’orologio in stucco (perfettamente funzionante) con la raffigurazione allegorica del tempo. La volta fu affrescata da Francesco Martorana nel 1759.

Chiesa San Giuseppe dei Teatini - sagrestia

5 - CAPPELLA DEL CROCIFISSO

In detta cappella è venerato un crocifisso ligneo della fine del sec. XVII ,attribuito alla scuola di Frate Umile da Petralia, attorniato da un reliquiario ligneo contenente le reliquie dei martiri che
simbolicamente richiama il legame tra il sacrificio del Salvatore e la loro testimonianza che costò loro la vita con lo spargimento del proprio sangue . Alle pareti due tele raffigurano Cristo alla
colonna e Cristo e la Veronica del XVII secolo, mentre gli affreschi della volta riprendono altre scene della passione. La cappella era di patronato della famiglia Marziani.

6 - PRESBITERIO E ALTARE MAGGIORE

Oltre la balaustra marmorea si accede al presbiterio dove si erge il maestoso altare maggiore barocco impreziosito da pietre dure e decorazioni bronzee. Sempre in bronzo sono i candelieri e i
vasi posti lateralmente sulle mensole così come il prezioso paliotto. Sormontava l’altare un crocifisso in avorio di cui oggi rimane la croce in agata e bronzo. La mensa “versus populum”
reca il fastoso paliotto argenteo lavorato a sbalzo proveniente dal Santuario ipogeo della Madonna della Provvidenza. Il presbiterio è ricco di stucchi e pitture di Filippo Tancredi. Gli affreschi
dell’abside sono opera del trapanese Andrea Carrera e Giacinto Calandrucci contornate da scenografiche cornici in stucco di Domenico Castelli. Alle spalle dell’altare vi è il coro ligneo in noce per l’ufficiatura divina dei Padri.

Chiesa San Giuseppe dei Teatini - coro dietro l'altare

7 - CAPPELLA DI SAN GIUSEPPE

L’altare del Santo titolare è posto nell’absidiola sul fianco sinistro del presbiterio “in cornu evangeli” come segno di gratitudine alla maestranza dei Falegnami. All’interno della nicchia si trova la cinquecentesca statua di San Giuseppe e Gesù bambino con
veste dorata. Sulle pareti laterali sono presenti due altorilievi marmorei raffiguranti il Sogno di San Giuseppe e la Sacra famiglia nella bottega con Giuseppe che esercita il mestiere di falegname, Maria che cuce e Gesù che gioca con la Croce, opere di Filippo Penino, della seconda metà del sec. XVIII.

8 - CAPPELLA DI SAN GAETANO DA THIENE

Un sontuoso altare barocco con colonne in marmo rosso e vari intarsi di agate, marmi e pietre dure fa da cornice alla tela raffigurante la gloria di San Gaetano da Thiene, opera del pittore monrealese Pietro Novelli, della prima metà del XVII secolo. Nella parete sinistra, in una nicchia, è venerata una statua devozionale riproducente il Bambin Gesù di San Gaetano.

Altare San Gaetano - Chiesa San Giuseppe dei Teatini

9 - CAPPELLA DI SAN GIUSEPPE MARIA TOMASI

La cappella è di patronato della famiglia Tomasi principi di Lampedusa e fu decorata nel 1745.
Sull’altare vi è la tela attribuita ad Antonio Manno (fine XVIII – inizio XIX sec.) raffigurante la Madonna con il bambino e San Giuseppe Maria Tomasi che fu religioso di questa casa teatina. Lo
stesso Santo, quando dimorava a Palermo, fece realizzare la tela di Santa Rosalia che si trova nella parete sinistra della cappella.

10 - CAPPELLA DELLA MADONNA DELLA PROVVIDENZA

Un tempo questa cappella era dedicata a Sant’Irene, mentre oggi ivi si venera il quadro della Madonna della Provvidenza con ai piedi il libro d’oro, trasferito in questo luogo dal santuario
ipogeo. Ai lati due tele contemporanee raffiguranti le vicende legate all’arrivo della prodigiosa immagine mariana e il rinvenimento del pozzo con l’acqua miracolosa.

Cappella Madonna della Provvidenza - chiesa san Giuseppe dei teatini

11 - CAPPELLA DELLA MADONNA DEL ROSARIO DI POMPEI

La decorazione marmorea della cappella venne ultimata nel 1736 grazie al lascito testamentario della Baronessa Lazzari Miccihè del Conforto. La tela raffigurante la Madonna del Rosario di Pompei è del sec. XX.

12 - CAPPELLA DEL BEATO GIOVANNI MARINONI

Nell’altare di detta cappella vi è la tela raffigurante il Beato Giovanni Marinoni, teatino, al cospetto della Vergine, del XVIII secolo attribuito a Gaspare Serenario. Nella parete destra vi è l’icona della Madonna della Lettera molto probabilmente proveniente dalla chiesa omonima che si trovava nel vicolo dirimpetto la chiesa di San Giuseppe.

Chiesa Ipogea - Santuario Madonna della Provvidenza

Sul sagrato due portali barocchi immettono nel Santuario ipogeo dedicato alla Madonna della Provvidenza. Il culto risale ai primi del 1600 quando il frate teatino Fra Vincenzo Scapato, proveniente da Napoli, essendo molto devoto alla Madonna dell’Arco, cercava in ogni modo di riprodurre quell’immagine per poterla venerare. La leggenda racconta che un anziano sconosciuto bussò alla porta della casa dei Padri e consegnò a Fra Vincenzo un involucro pronunciando queste parole: “Tieni fratello Vincenzo, un quadro che ti piacerà di sicuro, conservalo, custodiscilo con rispetto e venerazione; farà tante grazie; e molti verranno a fargli visita, anche da lontano”. L’anziano sconosciuto scomparve rapidamente e grande fu lo stupore di Fra Vincenzo notando che l’immagine raffigurava proprio la desiderata Madonna dell’Arco. Tradizione vuole sia stato San Giuseppe in persona a consegnargli il quadro. L’immagine viene venerata nel sotterraneo della Chiesa che ben presto diventa un luogo di convegno per molti devoti. Nel 1609 viene costituita, dal sacerdote teatino Padre Salvatore Ferrari, una confraternita sotto il titolo dei Servi o Schiavi di Maria detta della “Sciabica” che riuniva persone di ogni ceto proprio come l’omonima rete di pesca utilizzata per catturare ogni sorte di pesce. Nel 1668 il Reverendo Padre Francesco Maria Maggio rinvenne, sotto l’altare della Madonna, una fonte d’acqua ritenuta miracolosa, che venne benedetta dai Padri Teatini il 15 Gennaio dello stesso anno. Il Santuario a tre navate, suddiviso da possenti pilastri, ha diversi altari laterali e in fondo troviamo l’altare maggiore, rivestito d’argento, con una copia del venerato quadro della Madonna (l’originale oggi si trova nella terza cappella a destra della Chiesa superiore). Sul lato sinistro del transetto vi è il pozzo con l’acqua miracolosa che si può attingere da una fontanella collocata nella terza cappella della navata sinistra. Ogni mattina nel Santuario viene celebrata la Santa Messa e ogni Mercoledi dell’anno (giorno dedicato alla Madonna) tanti fedeli vengono a chiederle grazie. La festa annuale si celebra la Domenica dopo l’Epifania,e il mercoledi successivo viene deposto ai piedi dell’icona mariana il “Libro d’oro” dove si scrivono i nomi dei fedeli,sia vivi che defunti,posti sotto la protezione della Madonna, che ogni Mercoledi vengono ricordati nella messa votiva. Inoltre l’immagine della Madonna è stata incoronata dal Capitolo Vaticano nel 1734 con corone d’argento dorato.

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